Scopri il bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Acea in versione navigabile.
Lo stakeholder impresa
LA GESTIONE DEGLI ASSET AZIENDALI
Acea tutela e valorizza i propri asset materiali e immateriali, cercando una posizione finanziaria sostenibile e governando il fabbisogno interno, legato alla gestione operativa e alle prospettive di crescita, coerentemente con gli indirizzi espressi nella missione aziendale e nel piano strategico.
Gli investimenti del 2019 ammontano, complessivamente, a 792,8 milioni di euro, in crescita del 25,7% (630,8 milioni di euro nel 2018). Per area di business, essi sono così distribuiti: 51,9 milioni di euro per l’area Ambiente, in particolare per il revamping di Monterotondo Marittimo, per i lavori sugli impianti WtE di Terni e San Vittore e per l’ampliamento della discarica di Orvieto; 42,5 milioni di euro per l’area Commerciale e trading, specie su attività connesse all’acquisizione di nuovi clienti e per progetti di implementazione informatica e licenze; 381,9 milioni di euro per l’area Idrico, includendo anche l’area Ingegneria e servizi, soprattutto inerenti ai lavori di bonifica e ampliamento su condotte idrico-fognarie dei territori serviti, alla manutenzione straordinaria dei centri idrici, ad interventi su depurazione e recupero perdite idriche e al miglioramento del rapporto con gli utenti; 287,8 milioni di euro per l’area Infrastrutture energetiche, destinati essenzialmente ad interventi sulle reti MT/BT e agli interventi su cabine e contatori ed in parte ai lavori di revamping di alcune centrali elettriche. Infine, la Capogruppo con investimenti per circa 21,7 milioni di euro.
GRAFICO N. 44 – RIPARTIZIONE INVESTIMENTI PER MACROAREE (2018-2019)
Gli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni sono pari a 524,2 milioni di euro (più 15,3% rispetto al 2018). Nello specifico, gli ammortamenti sono 409,6 milioni di euro (366,8 milioni di euro 2018), principalmente per la variazione del perimetro di consolidamento. Le svalutazioni dei crediti ammontano a 66,8 milioni di euro circa, in riduzione dell’11% rispetto al 2018, per effetto di dinamiche di segno opposto: l’aumento dovuto alle modifiche di perimetro e la riduzione in conseguenza, principalmente, della delibera 2019 ARERA che interviene positivamente sulla vertenza GALA. Gli accantonamenti nell’anno risultano pari a 47,8 milioni di euro.
TUTELA DEL PATRIMONIO FISICO E DIGITALE E GESTIONE DEI RISCHI INTERNI
La protezione del patrimonio fisico aziendale, la prevenzione di fenomeni fraudolenti, il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, con particolare riferimento alla tutela della privacy e dei dati sensibili (Regolamento GDPR 2016/679) sono curati dalla Funzione Risk & Compliance, entro cui è collocata l’Unità Protezione Aziendale.
(GRI 102-15, GRI 102-44) (GRI 413-1, GRI 416-1) A tale Unità è affidato il compito di definire le Linee guida e le politiche in materia di tutela e protezione del patrimonio e di coordinare l’attuazione dei piani di continuità operativa e gestione delle emergenze predisposti dalle competenti strutture e Società del Gruppo. In linea con la procedura sull’accesso alle sedi con servizio di accoglienza, l’Unità Protezione Aziendale gestisce le strutture e il personale della vigilanza e dell’accoglienza e controlla la Sala Sicurezza (SS), i sistemi di videosorveglianza, antintrusione e allarme, attivi nelle sedi aziendali, e coordina, in collaborazione con le competenti strutture e le Società del Gruppo, il corretto svolgimento delle attività richieste dall’Autorità Giudiziaria, dalle Istituzioni di Sicurezza e dalle Forze dell’Ordine.
Nel 2019, le attività di vigilanza e accoglienza sono state unificate ed è stato avviato un progetto per la definizione di nuove linee guida e procedure in materia di protezione aziendale.
La tutela del patrimonio informativo e dei sistemi centrali ICT del Gruppo, per contenere al minimo l’indisponibilità dei sistemi e garantire la continuità operativa, prevede linee guida e procedure che definiscono i comportamenti richiesti al personale, le modalità di utilizzo delle risorse informatiche e i controlli.
In coerenza con le indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, Acea ha esteso le protezioni all’interno del dominio cibernetico, migliorando le misure di protezione delle reti e dei sistemi IT e OT che comprendono gli apparati SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), ed ha avviato un progetto di ricognizione dello stato dei sistemi centrali e di campo, in particolare quelli strategici, per procedere alla realizzazione di interventi per la protezione dei sistemi.
Acea ha inoltre sviluppato misure, di natura organizzativa, procedurale e tecnologica, per monitorare e gestire il rischio cibernetico. In particolare, nel 2019, ha adottato un nuovo modello di cyber security a livello di Gruppo, con l’istituzione del Comitato Strategico per la Sicurezza delle Informazioni (CSSI), una struttura di coordinamento strategico in contatto con le istituzioni competenti in materia, e del Computer Security Incident Response Team (CSIRT) di Gruppo, una struttura tecnico-operativa, di supporto al Comitato Strategico, dedicata al coordinamento delle risposte ad eventi/incidenti di sicurezza a livello Gruppo.
Infine, è stata condotta una campagna di vulnerability assessment sull’intero perimetro esterno (servizi e sistemi esposti su Internet) ed avviata la progettazione di sistemi a supporto del CSIRT e di programmi a contrasto dei comportamenti fraudolenti sui principali database aziendali, con machine learning, advanced analytics e big data.
L’IMPEGNO IN RICERCA E INNOVAZIONE
L’innovazione, scientifica e tecnologica a servizio dei processi aziendali è uno dei pillar della pianificazione strategica del Gruppo, che nel 2019 su questo aspetto ha investito circa 27 milioni di euro.
Per gestire la linea di innovazione di Gruppo, nell’anno, è stata costituita la Società Acea Innovation, con la mission di sviluppare progetti innovativi ad alto valore aggiunto per il Gruppo e creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla cultura dell’imprenditorialità, ed è stato attivato l’Innovation Board, composto dai referenti per l’innovazione delle Aree industriali, che definisce e realizza, in maniera condivisa, la strategia d’innovazione del Gruppo. Sono stati inoltre creati spazi di lavoro dedicati allo sviluppo di innovazione e un programma di corporate innovation.
Il nuovo percorso di innovazione intrapreso da Acea si basa su tre pilastri:
- il Modello di innovazione as a service, in cui l’innovazione è al servizio del business e coinvolge tutta l’azienda (si veda box di approfondimento);
- la promozione della cultura dell’innovazione, supportata da una piattaforma di crowdsourcing interna, che consente ai dipendenti di proporre idee e partecipare a progetti di innovazione, ed è realizzata anche mediante la Digital Academy (si veda anche il capitolo Personale paragrafo La formazione e lo sviluppo del personale) e programmi dedicati come Acea Innovation Garage (si veda box di approfondimento);
- l’innovation factory, un modello agile di analisi di mercato nei settori di interesse strategico, che coinvolge tutte le Aree industriali, suddiviso in cicli di 12 settimane, al termine dei quali viene lanciato un pilota per validare l’idea mediante un market test. L’iniziativa ha permesso di avviare tre progetti strategici su digital health, e-mobility e waste transition.
ACEA INNOVATION GARAGE, IL PRIMO PROGRAMMA DI IMPRENDITORIALITÀ DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO ACEA
Nel 2019 Acea Innovation ha sviluppato Acea Innovation Garage, il programma di imprenditorialità rivolto ai dipendenti e finalizzato a promuovere la cultura dell’innovazione, con lo scopo di supportare il Gruppo nel raggiungimento dei relativi obiettivi attraverso la valorizzazione del know-how interno.
Il programma, basandosi su 4 Challenges di Innovation Needs, ha lanciato una Call4Ideas aperta a tutti dipendenti del Gruppo.
La Call ha raccolto 120 idee progettuali, 10 delle quali sono state selezionate e 3 sono risultate vincitrici, intraprendendo un percorso di incubazione e sviluppo del progetto, della durata di 12 settimane, in spazi e tempi di lavoro dedicati e con il supporto di coach e mentor tecnici.
Durante il percorso di incubazione, i 3 team hanno realizzato il prototipo dell’idea proposta che è stato presentato, durante l’Investor Day, ad una platea di possibili investitori, con il convinto sostegno del top management di Acea.
Sempre nell’anno, Acea ha organizzato il suo primo Innovation Day, un evento dedicato all’intelligenza artificiale al servizio delle imprese (si veda il box di approfondimento).
INNOVATION DAY ACEA
In maggio 2019, si è svolto il primo Acea Innovation Day, giornata dedicata alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale e all’utilizzo dei dati che stanno modificando il modo di fare impresa.
L’evento, ideato ed organizzato da Acea, ha previsto, nella prima fase della giornata, la partecipazione dei CEO di aziende italiane dei settori energetico e infrastrutture, tra cui Italgas, Terna, A2A e Open Fiber, e il contributo del dipartimento Management & Innovation Systems dell’Università di Salerno, in presenza di un pubblico di addetti ai lavori, studenti, dipendenti Acea e della stampa. Tra i temi discussi in tavola rotonda, l’applicazione delle nuove tecnologie e i suoi effetti nei processi industriali, inclusa la creazione di nuove opportunità di crescita ed occupazionali.
L’evento è proseguito, nel pomeriggio, con il coinvolgimento di startup e dei principali protagonisti dell’ecosistema innovazione, tra cui il Country Manager di Google Cloud Italia e i CEO di Green Rail e Solenica. Nell’occasione sono stati presentati i progetti più innovativi del Gruppo Acea, illustrati dal Direttore di Innovation, Technology & Solutions, in linea con il Piano industriale Acea 2019-2022 che prevede 500 milioni di investimenti in innovazione e tecnologia.
IL MODELLO DI INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL BUSINESS
Il Modello di innovazione definisce governance (gestione di fasi e modalità di coinvolgimento degli attori),
processi (standardizzazione delle fasi di ingaggio degli attori) e strumenti a supporto.
È aperto al coinvolgimento di attori esterni e interni ed opera in modo strutturato e sistemico, generando sinergie e condivisione dei progetti di innovazione, in maniera diffusa.
Il Modello prevede un processo articolato in quattro fasi: a partire dall’individuazione dei bisogni di innovazione, passando per la generazione partecipata di idee e la sperimentazione, terminando con la realizzazione dei progetti, in collaborazione con le Aree Industriali e gli attori dell’innovazione esterni al Gruppo. Il processo dell’innovazione è alimentato attraverso la continua attività di scouting delle realtà innovative.
Nell’anno sono state analizzate oltre 1.000 startup innovative e realizzate 12 sperimentazioni.
Con riferimento ai processi industriali e alle infrastrutture del Gruppo, nei box di approfondimento, di seguito riportati, sono illustrati, a titolo esemplificativo, alcuni dei principali progetti di ricerca e innovazione realizzati, nel 2019, da Acea Innovation, da Acea Elabori e dalle Aree Industriali del Gruppo. Si tenga tuttavia presente anche quanto illustrato, in precedenza, nel paragrafo Il rapporto con le Istituzioni, e in particolare nei sottoparagrafi Alcuni progetti per lo sviluppo del territorio e Il confronto con il contesto di riferimento, si vedano anche il capitolo Clienti e Collettività, paragrafo La qualità erogata e la sezione Le relazioni con l’ambiente.
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN ACEA INNOVATION
Nel corso dell’anno, Acea Innovation, con il coinvolgimento di tutte le Aree Industriali, di Acea Elabori e start up esterne, ha avviato e/o realizzato le seguenti sperimentazioni:
- lo sviluppo di un sistema per la sicurezza degli operatori in auto in grado di identificare le situazioni di pericolo e prevenire incidenti;
- l’uso della realtà virtuale e di tecnologie immersive per svolgere l’addestramento tecnico in maggiore sicurezza;
- lo sviluppo di un algoritmo di intelligenza artificiale per clusterizzare in modo autonomo i ticket inviati dai dipendenti per problemi di tipo informatico;
- la messa a punto di un metodo di purificazione dell'acqua dall’arsenico e da altri tipi di materiali e sostanze inquinanti mediante nanotecnologie all'avanguardia per produrre membrane di carbonio a base di proteine;
- il progetto Urban Intelligence per utilizzare la tecnologia satellitare al fine di monitorare la qualità dell'illuminazione pubblica;
- la soluzione Pedius adottata da Acea Energia per rendere il call center accessibile ai non udenti.
Sul fronte della mobilità elettrica, Acea Innovation, sta testando una piattaforma di gestione dei servizi di mobilità elettrica con servizi di car sharing, attualmente solo per uso interno, e ricarica.
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA INFRASTRUTTURE ENERGETICHE
Nel 2019 la Società Areti, nell’ambito delle attività di distribuzione dell’energia elettrica, ha avviato o realizzato numerosi progetti innovativi, tra cui:
- il progetto PlatOne, finanziato dalla Comunità Europea, coordinato da Areti e partecipato da 12 partner distribuiti tra Germania, Belgio, Grecia ed Italia, promuove un nuovo approccio di gestione delle reti di distribuzione che le rende più stabili in presenza di grandi carichi di energia da fonti rinnovabili variabili, mediante l’impiego di misure di flessibilità, storage e servizi di demand response, con tecnologie smart grid e strumenti di automazione e controllo della rete e delle fonti energetiche distribuite;
- il progetto LUCE+, per l'ingegnerizzazione e l’utilizzazione massiva di un palo di illuminazione pubblica intelligente, in grado di gestire sensori e funzionalità del servizio di illuminazione pubblica, e fornire al contempo servizi utili al distributore elettrico (come modem integrati, ecc.) e a terzi (come sensori ambientali, video analisi, ecc.); nell’ambito di tale progetto, nel corso dell’anno, sono state presentate 5 domande di brevetto per invenzione industriale;
- il progetto G.I.M.M.I. (Gestione Ispezioni Massive e Mirate Infrastrutture), per ridurre i guasti non reperiti sulle linee aeree e il monitoraggio degli asset, mediante analisi periodica di immagini satellitari e ispezioni mirate eseguite con droni;
- il progetto AUTONOMOUS, per ridurre l’incidenza guasti in cabina primaria, mediante ispezioni preventive in autonomia o guidate da remoto da un drone terrestre UGV (Unmanned Ground Vehicle);
- il progetto FIBRA, per la realizzazione della rete in fibra ottica in sinergia con Open Fiber.
Con riferimento alla mobilità elettrica, nel corso dell’anno Areti ha sviluppato soluzioni progettuali mirate, in ottica smart grid, all’interazione tra veicoli elettrici e rete di distribuzione.
Sempre nel corso dell’anno, Acea Produzione, ha avviato lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un sistema di accumulo di energia elettrica a batterie.
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA IDRICO
Acea Ato 2, in collaborazione con Acea Elabori, ha svolto nell’anno attività di ricerca e di innovazione tecnologico-digitale, con l’obiettivo di migliorare le performance operative.
Per quanto riguarda l’innovazione dei processi di gestione delle reti di distribuzione idrica, sono state sperimentate tecniche di nuova generazione – satellite, registratore di rumore e fibra ottica per la ricerca di perdite occulte (Noise Logger e Interferometria Radar Satellitare) - ed è stata realizzata la distrettualizzazione di oltre 6.000 km di rete, con l’integrazione di un modello matematico per la predisposizione di valvole di regolazione delle pressioni e l’installazione di strumentazione per la gestione avanzata da remoto.
Con riferimento alla depurazione delle acque reflue, i principali progetti hanno riguardato:
- la valutazione di tecnologie innovative di riduzione dei fanghi, con lo studio sperimentale del sistema di ozonolisi e la sperimentazione di un sistema di disidratazione fanghi mediante essiccamento solare, presso il depuratore di Ostia;
- l’ottimizzazione dei comparti di digestione anaerobica dei fanghi, attivati presso alcuni dei maggiori depuratori gestiti, anche in relazione al potere di biometanizzazione dei fanghi (primari, secondari ecc.);
- la ricerca di microinquinanti organici emergenti (MOE) per limitarne l’immissione nell’ambiente naturale in quanto potenzialmente pericolosi (interferenti endocrini, sostanze non target e prodotti di trasformazione);
- la ricognizione di tecnologie e tecniche di spettrometria RAMAN per il monitoraggio Micro – nano plastiche, in collaborazione con ENEA;
- lo sviluppo di analisi di processo-modellistiche inerenti alla capacità residua degli impianti di depurazione e la simulazione della propagazione degli odori in atmosfera prodotti dai depuratori stessi.
Nell’ambito della tutela delle risorse idriche, è proseguito il monitoraggio satellitare delle aree di salvaguardia, volto a rilevare le variazioni morfologiche (nuove costruzioni, movimenti terra ed altro) e condurre le relative attività di verifica.
Nel corso dell’anno è inoltre proseguito l’iter di individuazione di un partner tecnologico per lo sviluppo del progetto Water Management System (WMS): una soluzione applicativa multi-channel, di facile utilizzo, in grado di rappresentare, analizzare, monitorare e relazionare enormi quantità di dati ed informazioni provenienti da molteplici sistemi informativi.
Con riferimento alle attività di potabilizzazione delle acque, presso l’impianto di Grottarossa, sono stati condotti studi sui microinquinanti emergenti presenti nell’acqua trattata (Tevere) e sul loro destino nelle fasi del trattamento, nonché sulla formazione di sottoprodotti da disinfezione (biossido di cloro e ipoclorito di sodio) ed è stata avviata la sperimentazione per la ricerca di virus emergenti nelle acque potabilizzate destinate al consumo umano.
Acea Ato 5 ha condotto sperimentazioni su:
- un sistema per letti di essiccamento costituito da un tubolare in geotessile permeabile per la disidratazione dei fanghi di supero miscelati con polielettrolita;
- tecniche di riduzione degli idrocarburi nei fanghi con miscele di microorganismi in vasca di stabilizzazione;
- un polarizzatore magnetico per acque potabili.
Inoltre, relativamente alle aree di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idropotabile, sono stati sviluppati studi per la caratterizzazione del territorio circostante le fonti (aspetti geologici, stratigrafici e di circolazione idrica sotterranea), elaborate proposte per la delimitazione delle aree di tutela assoluta e protezione di alcune fonti (derivazioni di Anagni Tufano, Castrocielo Capodacqua, Collepardo Capofiume e Posta Fibreno) e predisposta, presso tre ulteriori sorgenti, la strumentazione per acquisire localmente le misure di livello idrico per l’attività di monitoraggio propedeutica allo studio dell’area di salvaguardia.
Gori ha implementato tecnologie IoT e sensoristica avanzata per il monitoraggio degli scaricatori di piena delle acque reflue.
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA AMBIENTE
Nel 2019 in Area Ambiente si segnalano le seguenti attività di ricerca e innovazione:
- il completamento dello studio relativo allo sviluppo di una soluzione impiantistica finalizzata al recupero di bicarbonato di sodio e di cloruro di calcio diidrato (sotto-prodotti di reazione) dal trattamento del Prodotto Sodico Residuo (PSR), derivante dalla fase di neutralizzazione dei fumi acidi prodotti dagli impianti di termovalorizzazione; attualmente in fase di contrattualizzazione;
- l’avvio di uno studio sperimentale per il trattamento delle ceneri leggere (fly-ash) per il recupero della frazione inerte presente ed il trattamento ai fini della derubricazione delle caratteristiche di pericolosità;
- l’avvio, con il Politecnico di Milano ed il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali, di uno studio per l’implementazione di una tipologia di conversione del contenuto energetico del plasmix (scarto non altrimenti differenziabile dei processi di selezione meccanici della plastica) ai fini della produzione di metanolo;
- il progetto Sludge Mining per la realizzazione di fertilizzanti, biocombustibili e biomateriali dai fanghi di depurazione;
- il progetto Acea SmartComp, avviato da Acea Elabori per la waste transition e lo sviluppo del compostaggio diffuso e di prossimità con mini-impianti dotati di una tecnologia sensoristica in grado di trasformare localmente i rifiuti umidi in compost, tramite un processo aerobico che in circa 90 giorni produce fertilizzante pronto per l’utilizzo. Il primo Acea SmartComp è stato installato presso la mensa della sede centrale di Acea, diventata così organic waste free, ed Acea punta a installare 250 Acea SmartComp entro il 2022.