Scopri il bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Acea in versione navigabile.
La tutela del territorio
Acea pone attenzione alla tutela del territorio e alla salvaguardia della biodiversità. La tutela degli ecosistemi è contemplata nelle procedure dei Sistemi di gestione ambientale, nell’ambito delle progettazioni e realizzazioni di impianti, nonché nella gestione delle aree di pertinenza. Inoltre, come previsto dalle Autorizzazioni degli impianti esistenti ed ogni volta in cui si provvede al rinnovo di un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di un impianto, questo viene gestito salvaguardando la flora e la fauna e tutelando l’ambiente e il paesaggio in cui è ubicato. Le principali attività delle Società del Gruppo che possono avere impatti sulla biodiversità sono riconducibili principalmente alla gestione delle sorgenti idriche, alla conduzione degli impianti di produzione elettrica (idroelettrici, termoelettrici e waste to energy), alla distribuzione dell’energia elettrica e al trattamento dei rifiuti.
Nel 2019, al fine di verificare la presenza, nelle aree di operatività, di specie elencate nella lista rossa (IUCN) e in quelle nazionali delle specie protette, Acea ha portato avanti un’indagine specifica, che ha previsto la verifica dell’ubicazione dei principali impianti del Gruppo entro le seguenti tipologie di aree protette: Siti di Interesse Comunitario (SIC), Zone di Protezione Speciale (ZPS) rientrati nella Rete Natura 2000 ed altre aree di valore in termini di biodiversità, come ad esempio i parchi protetti. Oltre alla progressiva estensione delle analisi a tutte le Società del Gruppo, Acea intende proseguire l’indagine avviata, verificando la presenza di specie protette nelle zone di interesse e le possibili interferenze tra queste e l’operatività delle Società. Le rilevazioni condotte nel 2019 hanno evidenziato l’assenza, nelle zone protette, di impianti di Acea Ambiente (termovalorizzazione e compostaggio) e di centrali termoelettriche di Acea Produzione, mentre le analisi svolte sulle infrastrutture di Acea Ato 2 hanno rilevato la presenza di 7 impianti nelle aree protette (ZPS, SIC o parchi regionali)101. I siti, costruiti antecedentemente alla costituzione di parchi, aree protette e zone di conservazione speciale, sono considerati a tutela assoluta, essendo in prossimità di sorgenti, e gestiti con la massima attenzione alla conservazione degli ecosistemi esistenti e alla preservazione della portata idrica restituita. In una zona dell’area delle sorgenti dell’Acqua Vergine Acea Ato 2, da anni, monitora la presenza del Falco Pellegrino: una specie protetta che, nonostante prediliga aree aperte e selvagge, può nidificare anche in costruzioni artificiali, come torri e campanili, in territori fortemente antropizzati. Una numerosa comunità, tra studiosi, ornitologi e semplici appassionati, segue ogni anno la vita dei Falchi Pellegrini che abitano le sorgenti dell’Acqua Vergine, grazie ad una webcam gestita da Ornis italica, associazione di ricercatori promotrice del progetto Birdcam.it, che rende disponibili online (www.birdcam.it) le immagini del nido presente su un’infrastruttura di Acea.
Acea Ato 2, inoltre, effettua monitoraggi nelle aree circostanti i maggiori impianti di depurazione di Roma. I risultati delle analisi condotte presso il depuratore di Roma Nord hanno evidenziato che l’impianto costituisce un hotspot di biodiversità sinantropica, cioè un luogo dove le specie che convivono o stanno imparando a convivere con l’uomo, attraverso meccanismi d’evoluzione e di selezione naturale, tendono a formare una comunità ecologica ricca e stabile. Le specifiche condizioni ecologiche, unitamente ad un basso impatto antropico, infatti, favoriscono la presenza di una comunità faunistica estremamente caratteristica.
Acea Produzione gestisce i bacini idrici degli impianti idroelettrici e provvede alla salvaguardia degli habitat di tutte le specie presenti in queste aree, al fine di mitigare l’effetto dello sbarramento artificiale delle dighe, che interferisce sulla naturale migrazione della fauna ittica, e il graduale interrimento del fondale, con conseguente variazione della flora autoctona delle sponde. Inoltre, la tutela dei suddetti bacini da parte della Società assicura le condizioni di vita dell’avifauna “stanziale” e “di passo”, che utilizza tali siti per la riproduzione/alimentazione anche durante le fasi di migrazione.
Infine, Areti, per limitare i potenziali impatti sull’avifauna delle infrastrutture aeree di distribuzione dell’energia elettrica (di alta e media tensione), intraprende iniziative di mitigazione del rischio, in collaborazione con le Autorità competenti, mettendo in campo le migliori soluzioni tecnologiche a problemi che hanno probabilità di verificarsi in aree sensibili o di particolare valore naturalistico. In particolare, tramite il Protocollo d’Intesa per il riassetto delle reti elettriche, sottoscritto da Areti, Terna e il Comune di Roma Capitale nel 2007, sono stati pianificati interventi per dismettere e demolire decine di chilometri di linee elettriche aeree all’interno di importantissime aree sottoposte a tutela, quali: il Parco di Veio, la Riserva Naturale della Marcigliana e, a sud di Roma, la Riserva Naturale Decima Malafede e la Riserva Naturale del Litorale romano. Per i dettagli degli interventi effettuati nel 2019, si rimanda al Protocollo d’Intesa per il riassetto delle reti elettriche nel paragrafo La distribuzione di energia.
SORGENTI E AREE PROTETTE
Il Gruppo, tramite le Società Acea Ato 2, Acea Ato 5, Gori e Gesesa, utilizza per l’approvvigionamento idrico prevalentemente sorgenti site in zone incontaminate. Roma, ad esempio, è tra le poche metropoli al mondo a poter vantare una risorsa idrica di qualità così eccellente all’origine da non avere quasi necessità di trattamento preliminare di potabilizzazione.
Il sistema di approvvigionamento di tutta l’area ricadente nell’ATO 2 – Lazio centrale è composto da sette grandi sistemi acquedottistici che trasportano l’acqua, derivata da 14 principali fonti di approvvigionamento, verso le reti di distribuzione, e da numerose fonti locali minori (in prevalenza pozzi) per una portata complessiva che supera i 21.000 litri/secondo. La rete di distribuzione di acqua potabile si sviluppa per circa 10.400 km. Ad integrazione di questo patrimonio naturale di inestimabile valore, il lago di Bracciano costituisce una riserva da utilizzare solo in casi di emergenza, previo trattamento. Nel 2019 Acea Ato 2 ha ultimato la trasformazione dell’impianto di potabilizzazione dell’acqua del Tevere “Grottarossa”, precedentemente impianto di trattamento per usi non potabili, che, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, sarà pronto per essere utilizzato per scopi idropotabili, in caso di emergenza idrica.
LE NUOVE OPERE SOSTENIBILI SUGLI ACQUEDOTTI PESCHIERA - LE CAPORE E MARCIO
Nel 2019 Acea Ato 2, a valle del benestare rilasciato dagli Enti titolati, ha avviato la progettazione di interventi sugli acquedotti Peschiera-Le Capore e Marcio volti a garantire la continuità e la sicurezza dell’approvvigionamento di Roma Capitale e del territorio dell’ATO 2.
La progettazione delle nuove opere, condotta in ottemperanza alle norme vigenti, sarà sviluppata seguendo le procedure del protocollo Envision, il primo sistema di rating che valuta la sostenibilità economica, ambientale e sociale delle infrastrutture.
Nuovo tronco superiore del Peschiera- Le Capore
Nel mese di luglio è stato siglato il disciplinare per il rinnovo della concessione di derivazione dalle sorgenti in favore di Roma Capitale e, di conseguenza, in ragione della vigente convenzione di gestione, ad Acea Ato 2, quale soggetto affidatario pro-tempore dell’erogazione del servizio idrico integrato nel territorio dell’ATO 2 Lazio Centrale - Roma. Tale importante risultato, atteso da 23 anni, è propedeutico alla progettazione ed alla realizzazione dei lavori di messa in sicurezza dell’acquedotto. L’intervento in programma, giunto alla fase della progettazione definitiva, prevede la realizzazione di una seconda linea dell’infrastruttura che, con un percorso di circa 27 km, collegherà la sorgente con il nodo di Salisano, che rappresenta il tronco superiore del sistema acquedottistico Peschiera-Le Capore. Il previsto raddoppio renderà più sicura e resiliente l’adduzione della portata di concessione a Roma e agli altri territori alimentati, contrastando i rischi connessi alla vetustà dell’attuale infrastruttura ed alla natura sismica del territorio attraversato. Le dimensioni dell’infrastruttura e la durata da garantire alla stessa hanno dettato scelte progettuali innovative, ispirate alle più moderne tecniche esecutive e tecnologie di presidio e monitoraggio, per la definizione delle quali sono stati coinvolti esperti nei diversi settori dell’ingegneria ed attivate consulenze di Università ed Istituti di ricerca; nei prossimi mesi la progettazione sarà sottoposta, per gli elementi specifici di maggiore rilevanza, anche ad una modellazione numerica/fisica.
Nel 2019 sono stati individuati gli obiettivi dell’intervento, con la redazione del Quadro Esigenziale (QE), definite le specifiche progettuali con la redazione del Documento di Indirizzo della Progettazione (DIP) e redatti il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica ed il Progetto Definitivo. Per la scelta della soluzione da sviluppare è stata impiegata l’analisi costi-benefici redatta dal Dipartimento di Management e Diritto dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata”. Nel 2020, sarà esperita la fase autorizzativa, propedeutica all’indizione della gara, che prevedrà anche la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA).
Nuovo acquedotto Marcio
Dalle sorgenti dell’Acqua Marcia, site nella media valle dell’Aniene, hanno origine due acquedotti paralleli, ovvero il I e II acquedotto Marcio, che adducono, da più di 100 anni, la portata delle sorgenti a Roma e a diversi comuni lungo il loro sviluppo (per una portata media complessiva di 3,5-5 m3/s).
Il tracciato plano-altimetrico dei due acquedotti è gravato da alcune problematiche relative alla capacità di garantire un’idonea protezione igienico-sanitaria alla risorsa trasportata. Data, inoltre, la vetustà delle opere e la loro limitata flessibilità gestionale, si è avviato l’iter volto a realizzare interventi per rendere affidabile il sistema Marcio dal punto di vista della qualità della risorsa, della continuità e della flessibilità di esercizio, a beneficio della resilienza complessiva dell’approvvigionamento della Capitale.
Nel 2019 sono stati individuati gli obiettivi dell’intervento con la redazione del QE, definite le specifiche progettuali con la redazione del Documento di Indirizzo della Progettazione e completata la redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali. Dopo un attento esame con l’analisi multicriteria, tra le tante possibili soluzioni, sono state individuate quattro ipotesi che saranno valutate, nell’ambito dell’analisi costi-benefici, dal Dipartimento di Management e Diritto dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Il completamento dell’iter progettuale e l’avvio di quello autorizzativo preliminare all’indizione della gara sono previsti nel 2020.
Il sistema idrico-potabile del territorio dell’ATO 5 Lazio Meridionale – Frosinone è costituito da impianti e reti, di adduzione e di distribuzione, che fanno capo a 7 fonti principali da cui hanno origine altrettanti sistemi acquedottistici, per un totale di circa 5.500 km di rete102. Nel territorio dell’Ambito distrettuale Sarnese Vesuviano, le diverse sorgenti e pozzi, descritte in tabella n. 45, alimentano circa 4.970 km di rete idrica, di cui 811 km di acquedotti e di reti di adduzione; così come in provincia di Benevento la pluralità di fonti alimenta circa 170 km di acquedotti e adduzione, e circa 1.540 km complessivi di distribuzione103.
Tutela e salvaguardia della risorsa idrica sono altresì agevolate dal rispetto delle disposizioni del D. Lgs. n. 152/2006 che, all’articolo 94, disciplina le modalità di protezione delle aree in cui sono presenti acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano.
L’ubicazione e la superficie in metri quadri delle aree sottoposte a tutela assoluta104 nelle provincie di Roma, Frosinone e Benevento sono rappresentate in tabella n. 45.
TABELLA N. 45 - LE PRINCIPALI FONTI SOTTO TUTELA
area sensibile | comune | superficie (m2) (*) | |
NELL'ATO 2 – LAZIO CENTRALE | |||
sorgenti Peschiera | comune di Cittaducale (Rieti, Lazio) | 375.322 | |
sorgenti Le Capore | comune di Frasso e Casaprota (Rieti, Lazio) | 997.848 | |
sorgente Acqua Marcia | comuni di Agosta-Arsoli-Marano Equo (Roma) | 1.181.979 | |
sorgente Acquoria | comune di Tivoli (Roma) | 17.724 | |
sorgenti Pantano Borghese Acqua Felice | comune di Zagarolo (Roma) | 779.143 | |
sorgenti e pozzi Simbrivio | comune di Vallepietra (Roma) | 194.755 | |
sorgenti Pertuso | comune di Trevi – Filettino (Lazio) | 133.711 | |
sorgenti Doganella | comune di Rocca Priora (Roma) | 350.000 | |
sorgenti Acqua Vergine | comune di Roma | 500.000 | |
pozzi Torre Angela | comune di Roma | 70.829 | |
pozzi di Finocchio | comune di Roma | 64.166 | |
pozzi Laurentina | comune di Ardea | 13.661 | |
pozzi Pescarella | comune di Ardea | 2.433 | |
lago di Bracciano | comune di Roma | 169.200 | |
NELL'ATO 5 - LAZIO MERIDIONALE (*) | |||
pozzi Posta Fibreno | comune di Posta Fibreno (Frosinone) | 20.000 | |
pozzi Tufano | comune di Anagni (Frosinone) | 18.000 | |
sorgente Capofiume | comune di Collepardo (Frosinone) | 10.000 | |
sorgente Madonna di Canneto | comune di Settefrati (Frosinone) | 10.000 | |
pozzi Forma d’Aquino | comune di Castrocielo (Frosinone) | 20.000 | |
pozzi Carpello | comune di Campoli Appennino (Frosinone) | 15.000 | |
pozzi Mola dei Frati | comune di Frosinone | 5.000 | |
IN PROVINCIA DI BENEVENTO - ATO - CALORE IRPINO | |||
12 pozzi | comuni di Benevento, Telese Terme, Castelpagano, Vitulano, Melizzano, Sant'Agata de' Goti, Cautano, Forchia | 9.110 | |
sorgente Ciesco | Castelpoto | 307 | |
sorgente Faitillo e Orto dei Ciuffi | San Giorgio La Molara | 2.412 | |
sorgente Gradola | Tocco Caudio | 707 | |
sorgente Monticelli | Castelpagano | 358 | |
sorgente Pietrafitta e Ruggiero | Torrecuso | 2.242 | |
sorgente San Vito | Frasso Telesino | 249 | |
sorgente Voneventa | Molinara | 516 | |
NELL’AMBITO DISTRETTUALE SARNESE VESUVIANO | |||
sorgente Vado | comune di Bracigliano (Salerno) | 1.338 | |
sorgente Forma | comune di Gragnano (Napoli) | 322 | |
sorgente Imbuto | comune di Gragnano (Napoli) | 187.159 | |
sorgente S.M. Lavorate | comune di Nocera Inferiore (Salerno) | 5.971 | |
sorgente e campo pozzi S.M La Foce | comune di Sarno (Salerno) | 60.202 | |
fonte Fontana grande | comune di Castellammare di Stabia (Napoli) | 330 | |
complessi Murata, Pugliana, Casaliciello, Santa Lucia, Tartaglia | comuni di Cercola, Ercolano, Pollena Trocchia, Roccarainola, San Giorgio a Cremano (Napoli) | 15.473 | |
complesso Monte Taccaro, Campo pozzi Angri | comune di Angri (Salerno) | 43.072 | |
campo pozzi Suppezza, Gragnano, San Mauro Montalbino, Mercato Palazzo, Santa Lucia | comune di Castellammare di Stabia, Gragnano, Nocera Inferiore, Sarno (Salerno) | 46.610 | |
pozzi Traiano, Stromboli-Vesuvio, Petraro | comuni di Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Nocera Superiore (Salerno) | 7.203 | |
21 pozzi della provincia di Salerno | comuni di Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Fisciano, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Siano (Salerno) | 10.657 | |
4 pozzi della provincia di Napoli | comuni di Castellammare di Stabia, Palma Campania, Roccarainola, San Giorgio a Cremano (Napoli) | 1.529 |
(*) I dati delle superfici sono stimati.
Per il monitoraggio del territorio su cui insistono le sorgenti, Acea utilizza anche il “controllo satellitare”. L’azione di sorveglianza si concentra nei luoghi in cui viene rilevata – in base al confronto tra due immagini riprese dallo spazio a distanza di alcuni mesi – una variazione morfologica ingiustificata o comunque sospetta, quali nuove costruzioni non censite, movimenti terra, piccole discariche. Acea Ato 2 verifica, direttamente nei siti identificati, l’effettiva esistenza di minacce alla risorsa idrica, assicurando un presidio puntuale. In particolare, nel 2019, grazie all’identificazione satellitare dei cambiamenti (change detection) e con sopralluoghi aggiuntivi eseguiti su tutte le fasce di rispetto della rete di adduzione e captazione, sono stati riscontrati 57 abusi.
102 La rete idrica di Acea Ato 5 nel suo complesso consta di 5.496 km, di cui 1.208 km di acquedotti e reti di adduzione.
103 Dati 2018.
104 Le aree di tutela assoluta sono le aree immediatamente circostanti le captazioni o derivazioni, così come definite nel D. Lgs. n. 152/2006.