Scopri il bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Acea in versione navigabile.

Il servizio di fognatura e il sistema di depurazione

IL SERVIZIO DI FOGNATURA E IL SISTEMA DI DEPURAZIONE

Il servizio idrico integrato (SII) include la gestione del sistema fognario e depurativo. La risorsa idrica, dopo gli utilizzi per i diversi scopi civili, viene raccolta attraverso le condotte fognarie ed avviata ai depuratori; qui si procede con la rimozione degli inquinanti tramite processi fisici (filtrazione, sedimentazione, flocculazione) e biologici (degradazione aerobica e/o anaerobica della sostanza organica con batteri). 

Grazie a circa 896 impianti di depurazione (di cui 338 gestiti da Acea Ato 2, Acea Ato 5, Gori e Gesesa), i volumi di acque complessivamente trattati dal Gruppo125 sono stati, nel 2019, circa 855 milioni di metri cubi, di cui 666 milioni di metri cubi da parte di Acea Ato 2, Acea Ato 5 e Gori126. L’acqua in uscita dagli impianti citati, dopo aver subito i trattamenti di depurazione descritti, presenta caratteristiche chimiche e biologiche compatibili con la vita del corpo idrico ricettore e in accordo con i valori dei parametri che non devono essere superati per garantire la piena compatibilità (ai sensi del D. Lgs. n. 152/2006). Le reti fognarie gestite risultano pari a circa 20.750 km, di cui 10.647 km afferenti alle quattro Società citate.

GRAFICO N. 50 – RETI FOGNARIE DEL GRUPPO IN ITALIA (2019)

GRAFICO N. 51 - CONTROLLI ANALITICI SULLE ACQUE REFLUE TOTALI E PER SOCIETÀ (2019)

Per le Società Acea Ato 2, Acea Ato 5, Gori e Gesesa la copertura percentuale dei servizi di fognatura e depurazione, sul totale delle utenze servite da acquedotto, e i volumi di acque reflue trattate sono riportate nelle tabelle nn. 53 e 54.

In particolare, per Acea Ato 2, le buone performance di abbattimento raggiunte nel processo di depurazione, che hanno consentito di rendere compatibili con l’ecosistema ricevente circa 600 milioni di metri cubi di liquami, sono state confermate dalle oltre 170.600 determinazioni eseguite.

TABELLA N. 53 - COPERTURA PERCENTUALE DEI SERVIZI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE SUL TOTALE UTENZE DELLE SOCIETÀ IDRICHE OPERATIVE NEL LAZIO E IN CAMPANIA (2017-2019)

Società201720182019
 fognaturadepurazione fognaturadepurazione fognaturadepurazione
Acea Ato 291,7%88,0%91,6%88,2%91,5%88,1%
Acea Ato 567,7%56,5%66,9%56,1%66,5%55,9%
Gori79,9%57,3%82,2%65,7%82,3%66,0%
Gesesa81,2%26,1%80,2%27,3%80,3%30,4%
 

TABELLA N. 54 - VOLUMI DI ACQUE REFLUE TRATTATE DALLE SOCIETÀ IDRICHE OPERATIVE NEL LAZIO E IN CAMPANIA (2017-2019) (*) (Mm3)

Società201720182019
Acea Ato 2553,6582,7599,8
Acea Ato 521,121,221,3
Gori9,07,745,2

(*) Al momento non ci sono misuratori di portata all’ingresso degli impianti di depurazione gestiti da Gesesa.

I nuovi laboratori presso i depuratori principali di Roma

Nel 2019 è stata completata la ristrutturazione di 4 dei 6 laboratori di proprietà di Acea Ato 2. Il primo ad essere inaugurato, in luglio, è stato il nuovo laboratorio dell'Impianto di depurazione di Roma Nord, al quale sono susseguite le altre tre inaugurazioni dei nuovi laboratori ubicati presso i depuratori di Roma Sud, Ostia, COBIS.

I laboratori svolgono attività di supporto al controllo dell'esercizio e della funzionalità degli impianti, garantendo risposte rapide in base alle esigenze gestionali.

L'Unità Controlli Analitici di Acea Ato 2 gestisce tali infrastrutture e predispone, per ciascun impianto di depurazione, un programma per il controllo dei parametri gestionali e di qualità del refluo trattato. Nel 2019, sono stati analizzati dal personale in forza presso i laboratori:

  • 31.336 campioni di 13.874 sulla linea acque e 17.462 sulla linea fanghi;
  • 135.940 parametri di cui 92.825 per la linea acque e 43.115 per la linea fanghi.

Nell’area “storica” gestita da Acea Ato 2, che include Roma e Fiumicino, i principali impianti di depurazione hanno trattato nel 2019 circa 514 milioni di metri cubi di acque reflue, un dato in aumento (490 milioni di metri cubi nel 2018). Considerando anche i depuratori minori e gli impianti dei comuni acquisiti nell’ATO 2 (complessivamente sono 169) si arriva ad un volume totale di circa 600 milioni di metri cubi di acque reflue trattate, in leggerissima crescita rispetto al 2018.

La tabella n. 55 riporta il dettaglio dei principali parametri in uscita dai depuratori principali di Acea Ato 2, Acea Ato 5, Gori e Gesesa. Altri indicatori di efficienza di depurazione sono descritti nella sezione Le performance di sostenibilità ambientale – area idrica del Bilancio ambientale.

TABELLA N. 55 - PARAMETRI IN USCITA DEI DEPURATORI PRINCIPALI GESTITI DA ACEA ATO 2, ACEA ATO 5, GORI E GESESA (2019) 

 Acea Ato 2Acea Ato 5GoriGesesa
(Benevento)
limiti di concentrazione
in acque superficiali

(D. Lgs. n. 152/06)
parametromedia dei valori (mg/l) 
BOD5441111≤ 25
COD25202740≤ 125
SST1161429≤ 35
azoto (ammoniacale, nitrico e nitroso)6671-
fosforo2112-
quantità in uscita (t)
COD19.5871.0991.203n.d. (*)-
SST10.267424661n.d. (*)-

(*) Al momento Gesesa non ha installato misuratori di portata pertanto il dato non è disponibile

I fanghi prodotti durante il processo di depurazione sono per la maggior parte avviati a recupero di materia (si veda in Area Ambiente, il paragrafo L’intermediazione e il trasporto dei rifiuti).

Numerose sono state le azioni messe in campo nel 2019 per la riduzione del quantitativo di fanghi prodotti dagli impianti di depurazione gestiti dalle Società del Gruppo. In particolare, Acea Ato 2 ha sviluppato diverse sperimentazioni insieme ad Acea Elabori, tra le quali la messa a regime dell'impianto di ozonolisi di Ostia, dell’essiccatore dell’impianto di depurazione di Roma Nord e l’avvio della digestione anaerobica presso l’impianto di depurazione di Roma Sud (si veda il box di approfondimento ed anche L’impegno in ricerca e innovazione nel capitolo Istituzioni e impresa).

Il biometano come opportunità per i gestori del servizio idrico integrato

Uno dei metodi più consolidati per conseguire la riduzione della quantità dei fanghi è la digestione anaerobica: alla temperatura di circa 38°C e in assenza di ossigeno, nella massa di fango si seleziona in modo del tutto naturale un ceppo batterico costituito da microrganismi di tipo anaerobico in grado di trasformare la sostanza organica di partenza (carboidrati, grassi e proteine) in una miscela di metano (CH4) ed anidride carbonica (CO2), denominata biogas.

Biometano

Il processo determina una riduzione di circa il 30-35% della massa totale di fango in ingresso al trattamento, permettendo una gestione più agevole e meno costosa del fango da smaltire, ed una produzione, per ogni tonnellata di fango, di circa 35 Sm3di metano, con un conseguente vantaggio energetico.

Di recente, è stato aggiunto un vantaggio economico non trascurabile legato ad un incentivo127 che premia la trasformazione del biogas in biometano e la sua successiva utilizzazione in autotrazione, nel rispetto di rigorosi vincoli di sostenibilità che devono essere certificati da un soggetto terzo.

Il processo di trasformazione del biogas in biometano prende il nome di up-grading, al termine del quale il prodotto ottenuto risulta quasi del tutto privo di sostanze diverse dal metano (CH4 al 98% circa), in particolare di anidride carbonica, presente nel biogas di origine. La sua eliminazione, insieme ad altre sostanze indesiderate, avviene per filtrazione su speciali membrane selettive.

Il biometano è idoneo ad essere immesso in rete di distribuzione del gas naturale.

Acea Ato 2 è in procinto di avviare la produzione di biometano per up-grading del biogas già disponibile negli impianti di depurazione di Roma Est e Roma Nord, con una produzione complessiva annua prevista di circa 2,5 milioni di Sm3 ed un corrispondente abbattimento di circa 25.000 t/anno di fango.

In questa prospettiva è già stata completata la fase di progettazione esecutiva dei due Impianti di up-grading, consentendo l’avvio dell’iter di qualifica presso il Gestore Servizi Energetici (GSE), Ente Pubblico responsabile della corretta gestione dell’incentivo, e l’avvio delle gare per la realizzazione delle opere tecnologiche, incluse quelle necessarie per l’interconnessione del biometano prodotto con la rete di distribuzione gas naturale.

Tra le molteplici azioni di Acea Ato 2 volte a mitigare gli effetti delle acque parassite nella rete fognaria e migliorare la resilienza degli impianti agli eventi atmosferici eccezionali, nel 2019, sono stati completati 16 studi che hanno riguardato la verifica di circa 800 km di rete fognaria presente nel territorio gestito.

125 Anche in questo caso i dati relativi al numero degli impianti di depurazione, ai volumi trattati, alle consistenze delle reti e ai controlli si riferiscono alle principali Società del Gruppo operative in ambito idrico, anche quelle non incluse nell’area di consolidamento integrale.
126 Gesesa al momento non ha i misuratori di portata per cui non è possibile misurare le quantità di acque reflue trattate nei propri impianti di depurazione.
127 Con il DM 2 marzo 2018, che incentiva la produzione di biometano dal trattamento di materiali di scarto (fango di depurazione ma anche frazione organica dei rifiuti urbani), l’Italia si allinea a quanto richiesto dall’obiettivo della direttiva europea detta RED II – cioè la Direttiva sulle rinnovabili 2018/2001/Ue che abroga la Direttiva 2009/28 – RED I: raggiungere una quota dei consumi finali lordi di energia nel settore trasporti coperta da FER almeno pari al 14% (di cui biocarburanti avanzati > 0,2% al 2022, > 1% al 2025, almeno 3,5% al 2030).